Indovina dove sono in questa foto?
Alcuni di voi avranno visto sui social quel poco che sono riuscita a postare riguardo la mia ultima esperienza di studio, scusate se mi sono assentata qui per così tanto ma non riuscivo a fare altro che praticare e studiare tutto il giorno a ritmo e tempo pieni nella scuola. Ho scelto di ottimizzare il mio tempo e renderlo utile passando le vacanze a svolgere un Teacher Training Yoga nella scuola di Swami Sivananda per tenere aggiornate ed ampliare le mie competenze professionali. Questo non significa che sia stata come una classica vacanza ma di certo tempo prezioso che mi ha donato qualcosa di importante, di cui sono grata e che porterò con me ma sopratutto condividerò con voi.
Swami Sivananda, grande maestro indiano ed esempio per l’umanità pensò anche a noi quando decidette di diffondere conoscenza spirituale, gli insegnamenti dello Yoga e del Vedanta anche in Occidente. Diede così la sua benedizione e 10 rupie al suo discepolo Swami Vishnudevananda dicendogli “C’è gente che aspetta”. Fu così che iniziando ad insegnare a volte si materializzava un biglietto ed ebbe così modo di partire per la sua missione, la prima tappa fuori dall’India fu Ceylon, l’attuale Sri Lanka.
Dopo aver provato su di me per lungo tempo i suoi insegnamenti sentii di approfondirli per tramandarli in maniera autentica e contribuire così ad espandere ciò che di grande e importante il maestro Sivananda ci ha lasciato. Dopo aver rincorso e atteso per lungo tempo i suoi corsi nei vari ashram in giro per il mondo, causa la situazione attuale mondiale, mi trovai a luglio 2021 a non poter ancora viaggiare liberamente, così che cercando ebbi la fortuna di trovare un centro dove poter intraprendere un Teacher Training Yoga in un posto facilmente raggiungibile. Scoprii che proprio qui, poco sopra il confine italiano si trova un posto paradisiaco: l’Austria! Tutto era perfettamente in linea con lo stile di vita Yoga e con quello che avrei desiderato, così perfetto che mi sembrava di vivere in un film. Il posto era talmente bello e la vegetazione talmente viva e colorata che sembrava dipinto, ogni cosa era perfettamente al suo posto e dettagliata così come le persone e l’organizzazione della scuola in cui ho vissuto per un mese. Non solo all’interno della struttura tutto era scrupolosamente organizzato e mirato ma anche poi in tutte le zone dell’Austria in cui ho avuto il piacere di girare per qualche giorno dopo la fine del mio corso.
Questa scuola mi ha fatto bene e mi insegnato davvero tanto sia per trasmettere questa disciplina ai miei studenti sia a livello umano. Lo scopo di ogni azione o parola era sempre quello di incoraggiare, mettere le persone a proprio agio, fare in modo che potessero dare il meglio di Sé in qualsiasi situazione sentendosi a casa. Anche nei casi dove potevano manifestarsi stati d’ansia o panico legati allo stress della nuova routine, dal sentirsi sotto esame, dalla stanchezza, dall’incessante richiesta di presenza e disciplina, c’era sempre comunque un’approccio dolce e confortevole. Non sono cose scontate e sopratutto sono l’opposto della mentalità italiana, in cui sono cresciuta e sempre stata abituata piuttosto a subire azioni di terrorismo se lo paragono alla vita da studente ma riscontrabile anche in situazioni di vita sociale dove spesso ci si sente nel mirino e messi alla prova; difficilmente si hanno alleati e persone che gioiscono della felicità altrui, ma qui perfortuna ne ho trovate, questi sentimenti nello Yoga non esistono se sei un puro e vero Yogini.
La disciplina regala libertà
Svegliarsi la mattina prima dell’alba per essere lavati e in divisa alle 6 nella stanza dove il canto dell’OM fa iniziare la meditazione, seguono poi le letture e i canti. Proseguivamo poi con la pratica fisica dello Yoga, lezioni di filosofia e di nuovo meditazione, canti e letture prima che le luci si spegnessero e alle 22 il silenzio accompagnasse le nostre notti rigeneranti. La notte era un momento davvero particolare, non ho mai provato nulla del genere prima, nemmeno quando vivevo in India nella patria dello Yoga. Dopo pochi giorni iniziai a ricordare i sogni ogni notte e a svegliarmi riposata molto prima della sveglia che iniziava a suonare alle 5:30, un miracolo per quel che è la mia realtà a casa dove raramente ricordo di aver sognato. Un dei tanti segnali positivi da tenere in considerazione nonostante si dormisse su un materasso appoggiato a terra.
Nel mezzo della giornata c’era la seconda pratica in cui a rotazione insegnavamo noi ai compagni di corso e non in italiano. Era una valutazione continua 24h su 24 che sarebbe terminata con un’esame finale scritto di oltre 50 domande. All’inizio l’idea dell’esame continuo mi metteva ansia perchè non c’ero abituata, banche ai tempi della scuola dell’obbligo questo mi ha sempre messa in difficoltà a prescindere che fossi più o meno preparata, non ricordo quale trauma mi avesse scatenato questa tensione a suo tempo ma ho riconosciuto e provato gli stessi sintomi, un blocco totale della memoria. Ci medito su e cerco di attraversare queste emozioni per poi lasciarle andare. Nessuna paura, in men che non si dica la situazione si è trasformata in un piacere inaspettato, vuoi per l’accoglienza, la capace e dolce presenza degli Swami che ci insegnavano con tanta passione, vuoi perchè mi sono sentita a casa in pochissimo tempo e perchè lo Yoga insegna proprio anche a gestire le emozioni…sta di fatto che il giorno della prima lezione che feci ai miei compagni e anche l’ultimo giorno in cui dovetti sostenere l’esame, mi sentii davvero bene e estremamente a mio agio.
Amo quello che faccio e il cuore trasporta la magia di quel momento in cui non sento più nulla che mi può influenzare negativamente, le parole fluiscono dalla mia bocca spontaneamente quando si tratta di parlare della mia passione e ancora meglio se per portare a chi pratica pace e benessere tanto desiderati e meritati.
La prima volta che visitai l’ashram di Swami Sivananda a Rishikesh fu pace e benessere solamente entrando, da allora questa sensazione mi permea ogni volta che attuo i suoi insegnamenti o entro in contatto con persone che hanno scelto di seguire le sue orme. Perfortuna che per continuare i miei studi non ho dovuto aspettare di poter viaggiare in India ma Sivananda ha pensato anche a noi 🙏🏻
Quando dubiti ascolta il cuore lui ha tutte le risposte…
Il giorno dell’esame scritto si avvicinava e per un pò riconobbi di essere tesa ma più il giorno si avvicinava e più notavo che la tensione si allontanava. Quando iniziai a scrivere non alzai lo sguardo e non smisi un’istante, mi sembrava di scrivere un tema sul mio argomento preferito, finii persino la penna e non guardai una volta l’orologio. Infatti mi dovettero ricordare che era passato il tempo per consegnare. Un’emozione magnifica e la conferma che sto seguendo la mia strada. Poche volte mi è successo di dimenticare ogni cosa intorno e non rendermi conto che il tempo stesse passando così velocemente, oltre tre ore che mi sono sembrate una. Lo stesso mi parve per il mese trascorso nella scuola che improvvisamente mi è sembrato un giorno. Non sono certa di aver avuto tempo di parlare con tutte le altre persone che parteciparono ma l’energia che si creò fu crescente e con alcune in particolare fu davvero speciale, le sto portando con me anche oltre questa esperienza.
Come in ogni situazione quello che conta è quello che resta e a me sono rimaste tanti doni importanti: maggiore consapevolezza, disciplina, conoscenza, capacità di discernere e scegliere, più umanità e pace. L’ambiente condiziona tantissimo e me ne rendo sempre più conto ora che sono rientrata a casa in Italia poiché ogni cosa, anche quella apparentemente più insignificante, ha invece un’enorme importanza. Ad esempio il cibo bio, km zero, vegetariano e vegano, home made che avevamo la fortuna di avere nella scuola. Il cibo fresco e cucinato con amore sprigionava un’energia speciale ancora prima di ingerirlo. È il meglio che si può avere a livello nutrizionale. Se siamo quello che mangiamo lì eravamo tutti energia pura.
Tutti i rituali che ripetevamo ogni giorno anche più volte al giorno oltre al cibo di qualità, insieme al potere della rigorosa routine fatta di mantra, pratiche e pensiero positivo, contribuivano a rendere il nostro corpo-mente-spirito completamente puliti per giungere uniti allo scopo dello Yoga. Esattamente tutti i Cinque Punti dello Yoga erano rispettati e se ne sentivano gli effetti, che perfortuna ancora porto con me. Cosa sono questi punti? Lo specificherò meglio in un successivo articolo ma ancora meglio lo farò di persona durante le pratiche.
Consiglio a tutti coloro che vogliono approfondire questa meravigliosa disciplina di regalarsi almeno un ritiro Yoga per assaporare questa magia e vivere l’atmosfera che può sembrare surreale al principio e impossibile da replicare a casa ma in realtà per costruire la propria Sadhana (pratica spirituale) basta conoscenza e tanta forza di volontà. Facile?No, lo ammetto ma quando ci si arriva si prova un grande senso di Unione, pace, gioia e libertà infinite.
Iniziate a praticare quello che vi risuona di più, un passo alla volta iniziando dalle cose più semplici, pochi minuti al giorno per poi espanderlo.
Om shanti 🙏🏻
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