Il vero scopo dello Yoga tradizionale è attualità, lo confermo. Da quando scelsi di intraprendere la strada dello Yoga e provandolo su di me quotidianamente, mi risuona in testa e sempre di più la frase: “Posso aiutare anche le altre persone a stare bene attraverso tutto quello che questo stile di vita ogni giorno mi insegna e le esperienze benefiche che mi continua a donare.”
Vivere lo Yoga dove è nato mi ha trasmesso valori e insegnamenti ulteriori molto profondi legati alle tradizioni. In poco tempo mi hanno reso più beneficio e pace interiore di quanto lo avesse fatto la semplice e sola pratica fisica svolta per anni.
Questo mi portò a riflettere sugli 8 stadi che compongono il sentiero dello Yoga verso l’illuminazione, scritti dal grande maestro Patanjali nello Yoga Sutra e tramandati a noi dal 500 a.C. Attraverso questo scritto la sua saggezza ci porta ad osservare quanto questi stadi siano uno strumento prezioso da utilizzare anche nella nostra vita odierna:
Questi, che ho riassunto e che potremo approfondire in altra sede, non trattano di passaggi separati da seguire in ordine ma di percorsi simultanei che si intrecciano e che conducono alla liberazione dalle sofferenze umane, al Samadhi, all’ autorealizzazione. Attraverso di essi Patanjali ci tramanda quanto occorre per vivere in armonia con se stessi, con gli altri, in un’ambiente piacevole e nel mondo che desideriamo e come meriteremmo, se tutti facessimo azione seguendo questo sentiero. Anche per questo mi sento di affermare e ribadire che lo Yoga non è una pratica fisica, ma un vero e proprio stile di vita.
Al giorno d’oggi più che mai il nostro mondo ha bisogno di benessere, raggiungibile attraverso disciplina, amore e pratica. Per fare questo dobbiamo partire da noi, ciascuno nel suo piccolo ha bisogno di stare bene in se stesso. Avere solide e buone basi etiche, morali ci permette di evolverci nella disciplina individuale ed espanderne gli effetti anche alle altre persone e negli ambienti che frequentiamo creando una rete ed espansione di energia positiva.
Coscienti di questo ed essendo la giornata basata prevalentemente sul lavoro, chiaro e facile dedurre che quello del benessere è un tema fondamentale anche per quel che riguarda l’ambiente attorno al mondo del lavoro. I rapporti che si instaurano e crescono tra imprenditori e dipendenti ma anche tra colleghi, collaboratori e professionisti sono fondamentali. Una rete continua di rapporti che si intrecciano vicendevolmente e reciprocamente si influenzano sopratutto se ricoprono la maggior parte del tempo a disposizione. Più o meno consapevolmente siamo condizionati dall’ambiente esterno e dall’umore che le emozioni causano, i comportamenti delle altre persone e le energie che questi sprigionano si manifestano con i conseguenti effetti, siano essi positivi o no. Da questo si evince che persone che si applicano per raggiungere l’Unione e il benessere individuali saranno più agevolate nel condividere ambienti ed energie positive per rendere luoghi e obiettivi più piacevolmente e facilmente raggiungibili per tutti. Ecco allora che uno scopo o rapporto lavorativo aziendale, un progetto di collaborazione o semplicemente una relazione tra persone, sia essa di amicizia, familiare, di coppia diventa più fluido e piacevole come potrebbe semplicemente essere solamente sorridere alla prima persona sconosciuta che incontriamo per strada, cosa che avviene di rado e non ovunque. Nessun piccolo gesto è scontato e questi sommati danno grandi risultati. Consapevolezza, felicità e libertà che possiamo raggiungere prendendo spunto da questi insegnamenti e mettendoli in pratica sono di grande utilità per l’umanità intera.
Al giorno d’oggi la società non è più interessata al potenziamento dell’individuo, che sarebbe fattibile attraverso l’apertura del cuore e il rituale. La nostra cultura ha purtroppo dimenticato il senso del rituale, è una cultura non più interessata alla felicità e alla realizzazione degli individui ma soltanto al loro sfruttamento. Facile lamentarsi degli altri e del paese in cui si vive, ma quelli siamo noi.
Ci sarebbe tanto bisogno oggi di una terapia della cultura a cui più agevolmente seguirebbe un potenziamento dell’individuo, una vera umanità consapevole e collaborativa di cui saremo lieti di farne parte, di cui esser fieri anziché lamentarci, con cui gioire anziché allontanarcene.
Tradizioni e rituali sono solidi fondamenti che non dovrebbero mancare e non dovremmo dimenticare, anzi, dovremmo tutti radicarli in noi, sentirne la responsabilità e la necessità di tramandarli.
Namaste 🙏🏻
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