La paura, questa immensa, atavica, inconscia e innata emozione a cui tutti vorremmo reagire ma che spesso blocca, sciocca, fa vergognare e nascondere, scappare piuttosto che agire e reagire. Questa emozione nasce con noi quando usciamo dal luogo protetto e ovattato del grembo materno, quello in cui facevamo capriole nella materia liquida e non vi era bisogno di pensare, parlare, respirare per entrare in quello di Madre Natura dove tutto improvvisamente cambia.
Quante volte ti sei trovato in una situazione in cui ti sei sentito bloccato?
Non hai fatto ciò che avresti desiderato per paura o vergogna?
Ti sei sentito forse inerme davanti ad una provocazione?
A me è successo tantissime volte, direi quasi per tutta la vita da che ne ho ricordo e fino a pochi anni fa in realtà. Ho ancora diverse paure ma rispetto a quelle superate fin ora mi sembrano davvero piccole e sopratutto sono ormai in grado di riconoscerle, sentire come si manifestano, dove ed ora ho anche i mezzi per attraversarle, accettarle e superarle. Consapevolezza e coscienza iniziarono quando, più per necessità che per scelta lo ammetto, intensificai la mia pratica Yoga.
É così, la vita ad un certo punto ti mette davanti all’evidenza e non puoi fare altro che arrenderti ad essa. Se non vuoi sopperire dal dolore che causano nel corpo paura ed altre energie mal gestite devi connetterti con esse e portarvi attenzione, tanto più forte e intensa è l’emozione quanto le energie sono forti e quindi meno facili da percepire. In poco tempo arrivai a concedermi cose che prima non avrei mai pensato di poter fare per mancanza di coraggio, fiducia in me stessa, stima…paura.
Mi focalizzai sul mio cuore e vi arrivai dritta. Quando lo trovai diressi la sua energia d’amore compassionevole a me stessa e sentii di dover ripartire da lì. Fu così che chiusi un capitolo importante della mia vita per aprirne un’altro completamente opposto, questo, che prosegue “qui e ora” e che ebbe inizio casualmente ma non per caso dal monumento riconosciuto come simbolo di una storia d’amore che grazie ad esso è giunta immortale, fiera, stabile e imponente fino a noi: “Taj Mahal”.
Sono certa sia successo anche a te di restare bloccato in trappole innescate dalla paura e che una volta poi solo, lontano dalla situazione vissuta relazionandoti con altre persone, ti sei rivisto in essa e improvvisamente ti sono venute in mente una serie di cose che avresti potuto dire o fare invece di restare completamente immobilizzato e senza parole. Oppure anche tu hai chiuso finalmente un capitolo della tua vita a cui pensavi da tempo ma non ne trovavi il coraggio o non ne sei completamente ancora convinto e vorresti tornare indietro, oppure stai pensando di farlo e non sai come fare. Non preoccuparti, non sei solo/a.
Gli effetti che la paura scatena innescano una serie di reazioni che si instaurano, prima a livello inconscio, attraverso la produzione di ormoni che inducono cambiamenti fisici e mentali che ti preparano all’azione: “fuggi o resti immobile”. A me è successo così per anni, si scatenano una serie di situazioni emotive che modificano le tue azioni, percezioni, sensazioni e in men che non sia dica ti puoi ritrovare completamente immobile senza nemmeno rendertene conto oppure in fuga da tutto ciò che ti spaventa.
Arriva prima o poi il momento, come potrebbe essere questo, in cui ti accorgi che qualcosa non va come vorresti e ti chiedi cosa potresti fare per migliorare la tua condizione, ma non lo sai. Ti incolpi di non essere in grado di parlare o agire, ti tratti male per questo, ti senti inerme, inutile, incapace, ti vergogni, talvolta sei in stato di shock e dietro a tutto ciò non ti rendi conto esserci un’emozione, quella che tutti hanno e da cui tutti vorrebbero fuggire, sempre lei: la paura. É questa che ti induce a vergognarti e a restare scioccato, è lei che ti fa cadere in compensazioni per mitigarsi o per far si che tu non la debba affrontare ma, finché non sarai in grado di concederti lo spazio e l’accettazione necessarie a sentire, non permetterai che accada mai nient’altro.
Devi essere esattamente dove sei, libero da giudizi o aspettative, affrontare la paura e ciò che ne consegue per attraversarla, sentire le reazioni che scatena, riconoscerle e superarle, questo richiede impegno e concentrazione ma sopratutto una sincera intenzione a guarire.
Le tue ferite sono la tua consapevolezza, quando ti accorgi di averle addosso e vuoi curarle, tutte le sensazioni e la vitalità che avevi represso tornano lentamente in superficie trasformando in momenti evocativi anche situazioni apparentemente banali e, d’improvviso, anche una conversazione può portare un potente risveglio delle sensazioni.
Intenzione e impegno a guarire ti portano a sentire, se lo fai senza aspettative o pressioni ma restando semplicemente presente. Impegno, concentrazione e volontà di essere presenti sono tutto ciò che serve. Per esercitarti in questo è perfetta la pratica Yoga attraverso lezioni sapientemente guidate sul tappetino ma anche tramite la Meditazione. L’apertura che dona permette all’esistenza di concederti tutto ciò di cui hai bisogno, questo non funziona se non porti presenza e intenzione nel processo in cui stai per essere coinvolto.
Sarà mio compito richiamare la tua attenzione e insegnarti come farlo anche quando sarai da solo. Imparerai ad ascoltare il tuo corpo quando avrai ripreso a fidarti di te stesso, solo in questo momento ti fiderai anche del tuo corpo e a sintonizzarti con le sensazioni sottili che questo ti trasmette per riappropriarti delle tue sensazioni, riconnetterti con il tuo Sé più profondo, più di quanto fa la mente che è invece disturbata continuamente da autocritica e giudizio.
I segnali del corpo si manifestano in stati emotivi e tanto più paura, vergogna e shock saranno grandi tanto più i segnali saranno sottili e tanto più richiederanno una connessione precisa per interpretarli, una specie di meditazione continua libera dalle interferenze della mente autocritica, giudicante, rumorosa. Le emozioni si manifestano in sensazione fisiche comuni e ricorrenti in aree specifiche anche se il loro modo di presentarsi in te è unico. Tu e le tue sensazioni siete unici, sta a te scoprire come si manifestano in te ed identificare paura, rabbia, tristezza, silenzio. É una ricerca davvero appassionante.
Le energie che produrrai in questo nuovo stato di conoscenza ti saranno indispensabili per aumentare la qualità della tua vita, sbarazzarti di vecchi schemi, trasformare le energie che non vuoi tenere con te per crearne di nuove.
Unisciti e connettiti a te stesso per generare energie positive e migliorare la qualità della tua vita.
Namasté 🙏🏻
Gentilmente condividi il tuo pensiero