Ho sempre preteso tanto da me e negli ultimi anni mi sono ritrovata a dover fare alcune scelte importanti, tanto dettate da volontà ma molto di più per aver colto e osservato i segnali che mi sono giunti su più fronti capendo sulla mia pelle che l’obiettivo è la ripetizione costante e non i risultati elevati.
#nullaaccadepercaso
Vuoi per necessità, consapevolezza, compassione, amore o un’equilibrato mix tra essi, realizzai che lo sforzo che potevo mettere in queste scelte era necessariamente ridotto rispetto a quanto ero abituata e per quanto le situazioni richiedevano. Le possibilità mi hanno naturalmente portata a dover rivedere questa mia abitudine di elevate pretese. Questa pretenziosità auto imposta mi portava spesso a dover rivalutare alcune cose e a subire l’effetto rebound di insoddisfazione del non aver potuto assolvere il mio ideale a discapito della mia autostima. Decisi quindi di adottare la tecnica dell’amore compassionevole prima di tutto nei miei confronti e per la situazione inusuale che stavo vivendo, l’immobilità costretta. Iniziare da piccoli gesti quotidiani, come quello di scrivermi ogni giorno una lettera d’amore, fare piccoli passi e poco per volta, al fine di rendere più raggiungibile e realizzabile quanto desideravo. Questo metodo mi ha regalato e regala ogni volta che lo adotto pazienza, determinazione e resilienza necessarie per prefissarmi e raggiungere poi obiettivi più grandi.
Ritornare alla spiritualità, che per anni avevo posto in un cassetto, è stata ed è la chiave di volta. Quando si cerca dentro di Sé consapevolmente, inizialmente si deve imparare a stare con Se stessi ma quando si trova pace è impagabile e il risultato porta ad un’evoluzione meravigliosa. Essere spirituali non significa essere perfetti, né significa che sapremo incorporare tutti i valori e le pratiche spirituali in ogni momento della nostra vita. Significa semplicemente avere iniziato un percorso di crescita e cercare di affrontare nel modo migliore sia i successi che i fallimenti.
Anche gli spirituali sbagliano!
Dopo una vita volta al corpo tramite la disciplina dello sport e anni di pratica dello Yoga, come disciplina riflessiva e autotrasformativa quale è, un pò per scelta e molto per “obbligo”, decisi di dedicare ancora più tempo ad approfondire la grande Regina dello stare, sua Maestà Meditazione.
All’inizio mi posi un’obiettivo facile e raggiungibile per evitare l’effetto autodistruttivo e riuscire in questa disciplina così lontana ed estranea a noi occidentali che, solitamente, pur di non affrontare la realtà corriamo nella ruota come criceti raccontandoci una marea di bugie. Per prima cosa iniziai a cercare il modo di calmare il corpo e far si che il dolore non venisse a disturbare la mia mente mentre cercavo di stare seduta a gambe incrociate con la schiena dritta a Meditare nonostante mi fossi da poco fratturata sei costole in procinto di una gara di Crossfit.
All’inizio il mio corpo mi concedeva gentilmente pace solo per pochi minuti, anche solo tre. Pazientemente continuai a ripetere, quotidianamente e con costanza, fino ad arrivare a poter sostenere un corso di meditazione Vipassana in India per dodici giorni dove stetti a praticare per circa dieci ore al giorno. Riuscire in questo mi diede notevoli benefici che sto portando ancora con me da allora. Scegliere di continuare a mantenere questa buona abitudine portatrice di consapevolezza, pace e felicità è davvero importantissimo anche se non facile poiché il contesto ambientale è cambiato notevolmente rispetto a quando vivevo tra India e Sri Lanka dove imparai, l’ambiente condiziona tantissimo e mette alla prova la nostra resilienza.
Mantenere le sane abitudini è disciplina e ascolto, questo mi sta aiutando tantissimo a mantenere focus ed equilibrio necessari per portare avanti il mio benessere e poter così sostenere anche quello delle persone che decidono di affidarsi a me per accompagnarle nel viaggio verso l’esplorazione del Regno della felicità.
Il mio consiglio per chi volesse intraprendere questo percorso dentro di Sé è quello di cominciare sotto la guida di un professionista, di praticare poi quotidianamente individualmente anche solo per tre minuti al giorno, ma di farlo senza ma ne se.
Chi non vuole trascorrere qualche respiro durante la giornata nel Regno di Pace e Felicità?
Tutti possiamo trovare il tempo per esplorare questo Regno se vogliamo dedicarci al nostro benessere e nell’arco di pochissimo tempo i risultati che avremo, sia nell’immediato che nella vita, saranno così sorprendenti che sentiremo il bisogno di dedicarci questo tempo prezioso sempre di più.
Pratichiamo, anche tre minuti della nostra giornata, ma facciamolo, ogni giorno.
Sarei davvero felice e grata di poterlo fare insieme a voi.
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