“Datti il permesso di morire per poter rinascere più consapevole” è una frase molto forte e significativa, sortami ora, nell’esatto momento in cui sto scrivendo questo articolo. È un momento davvero speciale della mia vita in cui osservo che la morte mi ha sempre permesso un cambiamento e, ancor meglio, un’evoluzione che stava a me scegliere se cogliere o in cui crogiolarmi attraverso la sofferenza.
Circondata da morte in senso vero e anche lato del termine, sono giunta alla conclusione che sia un’ottima occasione di rinascita, quella che puoi ottenere restando in vita solo se ti concedi di morire. Specifico concedi perchè, se non rivolgi a te stesso le parole giuste, la mente non accoglierà e non metterà in pratica ciò che non ode. Così come durante le pratiche Yoga quando sei in Savasana, la così detta asana del cadavere, usi l’autosuggestione per rilassare la mente partendo da ogni parte del corpo e alla fine, ti alzi e non sei più la stessa persona di quando avevi iniziato la pratica. Improvvisamente ti senti in pace, rilassato, leggero…rinato.
Le parole hanno valore, una funzione fondamentale ed estremamente importante nella tua quotidianità, che tu lo voglia o no, entrano dentro di te e specialmente nella tua mente, così come cibo nocivo ad intossicarti o salutare a guarirti, dipende da te scegliere cosa introdurre e come.
Sentii un giorno la storia di un monaco Buddista molto anziano, debole di cuore, a cui era stato prescritto dal medico il pensiero positivo, lui poteva solo ricevere notizie belle per non soffrire e rischiare di conseguenza un’attacco di cuore. Fu così che il monaco che lo assisteva e che ogni giorno gli leggeva il giornale dovette ogni giorno reinventarsi gli articoli, trasformava i contenuti e le parole di notizie poco piacevoli o brutte in belle notizie per curarlo, farlo stare bene. Ecco che lo scopo è raggiunto se ti concedi lo stesso trattamento quando parli con gli altri ma, prima di tutto, ti eserciti con te stesso anche quando non parli a voce alta ma parli tra te, te e te stesso. Prova!
Magari stai passando un momento difficile nella tua vita dove la confusione ti annebbia, vorresti cambiare ma non ne hai il coraggio o non sai come fare e da dove iniziare a farlo. Non giudicarti, datti semplicemente il permesso di morire per poter rinascere, fermati e non fare nulla, null’altro che fermarti, coricati in un posto in cui ti senti al sicuro e a tuo agio e abbandona ogni parte del corpo completamente, respira, focalizzati sul tuo respiro, sentilo, medita e familiarizza con esso, fidati. Chiudi gli occhi e continuando a respirare lentamente e gentilmente osserva come ti senti, le sensazioni che hai, magari provi confusione, frustrazione, rabbia, fastidio, non ti sopporti, ti senti vulnerabile, debole, incapace di agire, hai paura, magari anche solo inconsciamente anche di morire.
Prendi tutte queste cose e trasformale in qualcosa di positivo iniziando ad utilizzare i contrari delle parole precedenti e ripetendotele a mente con amore compassionevole. Potresti iniziare a provare gioia mista a lacrime e a non sapere se stai piangendo per felicità, liberazione o dolore. Comunque sia non giudicare, non soffermarti, piuttosto lascia andare, lascia che le lacrime e i sorrisi si sfoghino e sfocino liberamente, osserva anche questi e quando sentirai di aver terminato pronuncia la frase “Mi do il permesso di morire per rinascere più consapevole”. Portala con te e ripetila come un mantra ogni volta che ne senti il bisogno. Torna un pò bambino, sorridi, sii leggero e felice.
Tutti abbiamo la possibilità di morire e rinascere nella stessa vita ma con una versione migliore di noi stessi. Spesso succede quando dobbiamo affrontare un periodo doloroso e difficile che ci sembra impossibile. Personalmente non ho mai visto nessuno farlo quando tutto andava bene. È successo anche a me. Ho iniziato a meditare davvero quando tutto appunto mi sembrava impossibile, ho fatto la cosa migliore che potessi fare. Dopo un lungo periodo di ascolto ed osservazione ho ritrovato la pace. Mi sono data finalmente il permesso anch’io di morire per poter rinascere nella versione di me più consapevole e migliore.
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